Lo scopo principale del nostro soggiorno a Gaza è stato incontrare le famiglie destinatarie a vario titolo di alcuni aiuti. Guidati da Sabah e l’inossidabile Suor Susan abbiamo visitato una decina di case. Tutte versano i condizioni che diremmo disperate. Il marito non ha lavoro. La maggior parte dei bambini sono piccoli ed essendo in vacanza gironzolano per casa, mentre i più grandi spesso vegetano sul letto o davanti alla TV senza far niente. La povera mamma deve barcamenarsi come può. Il piccolo aiuto che portiamo è probabilmente inutile e diseducativo ma è difficile pensare ad altre vie quando la situazione sociale e l’assedio non danno lasciano quasi nessuna porta aperta. Spesso sono persone poverissime anche di capacità e di inventiva.
Vi ricordate della casa di Mona? Ne parlammo qui. Beh i lavori sono andati avanti… in un modo incredibile! Il risultato finale è talmente stupefacente che si ha l’impressione di essere stati fregati. Pare invece che i nostri 2000 euro abbiamo innescato un volano positivo di supporti e contributi. Guardate voi stessi nelle foto alla fine delle quali c’è anche la mamma più prolifica di tutta la striscia (e forse del Medio Oriente!)